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Possono i semi racchiudere al loro interno tanta forza e diversità da riuscire a contrastare i disastrosi effetti dei cambiamenti climatici? E come gli agricoltori hanno la possibilità di diventare custodi del diritto alla sicurezza alimentare ed energetica, nonché del patrimonio ambientale? A queste e molte altre domande risponde il libro, spiegando perché la biodiversità è un bene comune, che come tale va custodito. A monte, il problema principale: il mercato mondiale del seme vale miliardi di dollari ed è per oltre il 50% nelle mani di poche grandi corporazioni, alcune delle quali controllano contemporaneamente un altro mercato multimiliardario, quello dei pesticidi. I semi, punto di partenza e insieme punto di arrivo di ciò che maciniamo, trasformiamo, mangiamo e vendiamo, si trovano così al centro degli argomenti più dibattuti, dallo sviluppo al cambiamento climatico fino alle conseguenze sulla salute, e la scelta di cosa coltivare e come diventa cruciale per tutti noi.